EDITTO SULLA PUREZZA DELLA BIRRA

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LA STORIA

L’Editto sulla purezza, originariamente Reiheitsgebot, nasce nel 1516, emanato da Guglielmo IV di Baviera,  il suo scopo era quello di regolare il metodo di lavoro dei birrai bavaresi, che diventò una vera e propria arte conosciuta oggi in tutto il mondo. L’editto prevedeva, per la produzione di birra, l’uso esclusivo di materie prime come: Orzo, Luppolo e Acqua.

Il lievito non è citato perché nell’epoca dell’emissione dell’editto non era ancora stato scoperto; le birre fermentavano senza una causa conosciuta. Venne poi introdotto successivamente alla sua scoperta e incluso.

LA NUDA E CRUDA VERITA’

L’Editto della Purezza nasce come semplice legge alimentare per preservare i cereali diversi dall’orzo (affinchè in una epoca così carente di cibo fossero impiegati per l’uso alimentare), ma questo riferimento legislativo cambiò inesorabilmente la qualità, la storia, e quindi la genuinità della birra prodotta e distribuita in baviera, grazie alla quale è diventata tanto famosa.

DUE VERSIONI dell’Editto della Purezza

Pochi appassionati sanno che esistono due versioni dell’Editto della Purezza. La più antica e originale versione bavarese (1516), e una più “moderna”, tedesca, in adozione dall’unificazione della Germania.

Versione Bavarese: specifico per le birre a bassa fermentazione, concedeva invece l’uso libertino di frumento maltato e segale maltata per le birre ad alta fermentazione,

Versione Tedesca: concedeva per la produzione delle lager l’uso di zuccheri.

ABBANDONO dell’Editto sulla Purezza

Nel 1987 la Corte Europea decretò con una sentenza inammissibili le restrizione sulla produzione di birra promosse dall’Editto sulla Purezza, in quanto si era ormai entrati in un contesto di libera circolazione delle merci.

Oggi l’Editto della Purezza non è più vigente né vincolante, tuttavia molti produttori tedeschi (tra cui Riegele e Wildbrau) continuano a rispettare la versione originale Bavarese. Questa scelta si rivela vincente, sia ai fini qualitativi della birra, ma soprattutto agli occhi del mercato odierno, diventando  indice di genuinità e qualità delle loro birre.

Il Reinheitsgebot ha sicuramente limitato nei secoli la creatività dei birrai tedeschi, soffocando il suo mercato in favore della scoperta belga, che nel frattempo si affermava.

Oggi invece fortunatamente questo freno si è dimostrato indice di diversificazione nel marasma delle birre artigianali, in un mondo, quello birraio, in continuo sviluppo.

Ecco alcune birre dei birrifici Riegele e Wildbrau che, nonostante la modernità, continuano ad apprezzare la qualità della produzione Antica secondo l’Editto Sulla Purezza:

 

RIEGELE PRIVAT

RIEGELE WEIZEN

RIEGELE NOCTUS 100

WILDBRAU MEISTERGOLD

WILDBRAU DUNKEL WEISSE

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